VACCINAZIONI: UTILITA’ CERTE, PERICOLI INFONDATI (8 luglio 2009)
La scomparsa del vaiolo (giudicato estinto dalla OMS nel 1979), la quasi scomparsa della poliomielite, il vistoso calo del tetano, della difterite, dell’epatite B, e la significativa riduzione dei casi di morbillo, pertosse e rosolia sono la conferma tangibile e indiscutibile della utilità dei vaccini (obbligatori i primi e facoltativi gli ultimi tre). Eppure, due secoli dopo la scoperta e realizzazione del vaccino antivaiolo ad opera di Edward Jenner (14 maggio 1796), c’è ancora gente poco informata e timorosa che rifiuta per i propri bambini il trattamento vaccinale. Il fenomeno non è solo locale o nazionale, ma internazionale. Per questo il 7 maggio 2009 il Dr. Omer ha pubblicato sul New England Journal of Medicine un articolo che riprende specificamente questo problema non trascurabile neppure negli USA. Omer sottolinea come il rifiuto del vaccino sia erroneamente motivato da almeno 4 componenti: la disinformazione che spinge a reazioni puramente emotive, la scarsa percezione della rilevanza clinica delle malattie vaccino-prevenibili (legata al fatto che esse sono meno “appariscenti” proprio grazie alla vaccinazione), ed il timore di un danno tossico diretto. Anni addietro si temeva soprattutto la tossicità di un conservante mercuriale (thiomersal) un tempo presente, mentre in tempi più recenti s’era diffuso l’allarme circa una possibile associazione con l’autismo, un sospetto risultato poi infondato. Non ultima, per coloro che sono contrari alla vaccinazione, la sensazione di una forte pressione farmaceutica finalizzata solo all’aumento delle vendite dei vaccini. L’articolo di Omer insiste invece sulle prove circa la straordinaria efficacia del vaccini e considera assolutamente ottimale il rapporto efficacia/sicurezza. L’articolo si sofferma anche sul fenomeno della “aggregazione”: in aree dove maggiore è la resistenza alla vaccinazione da parte di qualche gruppo si registra un più facile ampliarsi di questo atteggiamento negativo. In ogni caso, va ribadito che il problema della mancata vaccinazione non è solo un fatto individuale. Infatti, i soggetti che rifiutano la vaccinazione non solo ammalano più facilmente della malattia, ma la diffondono ai non vaccinati e questo spiega lo “scoppio” di focolai epidemici che si registrano ogni tanto negli Stati Uniti e in Europa. Il Dr. Omer constata un ulteriore altro pericolo e cioè che i genitori di bambini esentati dalla vaccinazione risultano spesso inclini a ricorrere a medicine complementari alternative contrarie, com’è noto, a questo tipo di immunizzazione, e a consultare siti web gestiti principalmente da chi ha una posizione antivaccino, nei quali si dà più importanza a pericoli remoti che alla gravita concreta di malattie prevenibili con il vaccino. Questo fenomeno “irrita” molti medici che rifiutano di curare persone che rifiutano il trattamento vaccinale, un atteggiamento questo visto molto criticamente da Omer e collaboratori che ricordano come i medici non debbano mai dimenticare il loro ruolo educativo, mostrandosi disponibili ad ascoltare con garbo le questioni poste dai pazienti e a spiegare chiaramente i vantaggi della vaccinazione, ridimensionando nel contempo preoccupazioni e timori. Solo così, e non con un atteggiamento seccato del loro curante, le famiglie possono rendersi conto della realtà e cambiare idea. Questo “recupero” è d’altra parte fondamentale perché una procedura portentosa come la vaccinazione continui ad essere praticata il più possibile, come del resto opportunamente auspica, e da anni, pure il nostro Assessorato alla salute.
Titolo originale. Vaccinazioni: utilità certe, pericoli infondati