Per eradicare il batterio Helicobacter pylori (HP) ci si avvale della somministrazione di un farmaco antisecretivo (inibitore di pompa protonica o prazolo) e due antibiotici per 7 giorni (ma esistono schemi a 4 farmaci e più prolungati).  Il successo della “disinfezione” lo si ottiene in prima battuta in circa l’80-85% dei casi. È noto che l’eradicazione dell’HP ha ridotto significativamente l’incidenza dell’ulcera gastrica e/o duodenale, tant’è che i chirurghi più giovani hanno poca dimestichezza con gli interventi gastro-resettivi di un tempo, il Billroth 1 (resezione parziale con anastomosi gastro-duodenale) o il Billroth 2, (resezione dei 2/3 distali di stomaco e anastomosi gastro-digiunale). La ridotta incidenza dell’ulcera ha ovviamente comportato un calo dei sanguinamenti, che però non sono scomparsi del tutto. Una minoranza delle ulcere è infatti dovuta all’uso di farmaci anti-infiammatori non steroidei  o “FANS” (i cortisonici sono meno gastrolesivi) ed il sanguinamento in questo caso è ulteriormente favorito dall’assunzione di aspirinetta (100 mg di acido acetil-salicilico), raccomandata per la profilassi della trombo-embolia specie in anziani. Alcuni ricercatori spagnoli si sono posti il quesito se questi tre fattori singolarmente ulcerogeni (HP, FANS, aspirinetta) non possano interagire aumentando in modo abnorme il rischio emorragico. Lo studio multicentrico caso-controllo si è basato sul confronto di due gruppi di 666 pazienti ciascuno, uno costituito da pazienti ricoverati per ulcera sanguinante e l’altro costituito da controlli non sanguinanti paragonabili per età, mese di ricovero e sesso. La positività per HP era registrabile nel 74% dei pazienti con ulcera sanguinante versus il 54% nei controlli, mentre l’uso corrente di FANS era presente nel 34%  degli ulcerosi contro il 13% dei pazienti di controllo. Le percentuali relative di pazienti in profilassi con aspirinetta erano rispettivamente 16% e 12%. Il rischio di sanguinamento in pazienti in cui c’era concomitanza di HP positività e assunzione di FANS risultava aumentato di 8 volte, mentre l’”effetto additivo” di HP e aspirinetta era meno significativo. Le loro conclusioni (American Journal of Gastroenterology, maggio 2015) sono di notevole interesse dimostrando che in definitiva, la simultaneità di HP-infezione e assunzione di FANS (e meno) di aspirinetta, fa levitare il rischio emorragico che contrassegna l’assunzione singola di ciascuno dei due farmaci, il primo ulcerogeno e il secondo anticoagulante (in quanto antiaggregante piastrinico). Lo studio confermerebbe pertanto l’opportunità nei pazienti HP-positivi trattati anche con FANS e/o aspirinetta di attuare sempre, oltre che l’eradicazione dell’HP, una terapia antisecretiva con i prazoli (che invece vengono spesso prescritti senza motivo!).

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